Posizionato nell’attuale contesto ampiamente edificato del popoloso quartiere Libertà, l’edificio – a pianta rettangolare, su due livelli, con copertura a falde – è il lacerto principale del complesso industriale adibito a cotonificio meccanico che possedeva una caldaia da 50 cv, aveva una tintoria annessa con 12 vasche della capacità di 4 ettolitri e nel 1886 impiegava 150 operai, di cui 100 donne addette ai 122 telai meccanici, incrementando ulteriormente gli occupati nei primi anni del ‘900. La filanda “Costantino” produceva tele piane a disegni variati, zephir, florida e tricot. Realizzati secondo le tecniche produttive più aggiornate apprese da Saverio Costantino (1868-1915) durante gli studi alla Manchester Technical School, i tessuti della filanda erano venduti su tutti i mercati italiani e in parte anche all’estero, avvalendosi della vicinanza allo scalo ferroviario. Dell’edificio in tufo restano solo le facciate perimetrali, su ogni lato lungo ritmate da 17 monofore.