Sorto in un’area all’epoca agricola ed esterna al nucleo urbano di Bari, il compendio dell’Ospedale militare si estende a occupare l’intera superficie di circa 7 ettari compresa tra due direttrici viarie, tra loro parallele (Corso A. De Gasperi e Via G. Petroni), che collegano il capoluogo con la corona di nuclei urbani a Sud di esso. L’impianto planimetrico è del tipo a padiglione: la viabilità interna ortogonale a maglie ampie perimetra zone di verde entro cui sono collocati una cappella e 19 padiglioni, articolati su massimo 3 livelli, con copertura piana. I padiglioni sono isolati, eccetto i padiglioni I (Direzione), II, III e IV, che sono tra loro aggregati da una spina centrale di collegamento a configurare un unico corpo centrale a partire dall’edificio della Direzione. Quest’ultimo – con la sua facciata simmetrica, marcata dall’aggetto di due corpi semicilindrici laterali che contengono le risalite – costituisce il fronte di maggiore rappresentatività del compendio.
Significativa è anche l’architettura della cappella (padiglione V), con la sua facciata laconica in marmo di Carrara, e lo spazio interno connotato da un solaio cassettonato e da un affresco di Mario Prayer (1887-1959), pittore di origine torinese, che con suo fratello Guido realizza anche gli affreschi e le decorazioni della Sala Consiliare del Comune di Bari, dell’Aula Magna e del Salone degli Affreschi dell’Università di Bari.