Silo granaio

Descrizione sintetica della fotografia: Vista dal calcavia di via Manfredonia, 2022, Lorenzo Pietropaolo, colore.

Il silo – tra i più grandi d’Europa: alto 30 m e capace di 450mila quintali di stoccaggio – è stato realizzato – come il coevo silo di Gravina in Puglia, oggi in gran parte perduto – in sostituzione delle tradizionali ‘fosse granarie’, ove il grano era conservato per interramento: una sostituzione resasi necessaria per l’innalzamento della falda acquifera. Il legame dell’edificio con il sistema tradizionale è esplicito nell’articolazione interna del silo e nella suddivisione delle parti a deposito. Esso è infatti composto da circa 600 celle in cemento armato, di dimensioni variabili, deputate alla conservazione del grano di enti, consorzi di piccoli e medi agricoltori o singoli proprietari. Il sistema prima sotterraneo viene qui trasferito in elevazione, con i vantaggi dell’industrializzazione: nel silo, era possibile ventilare il grano, selezionare le semenze, caricare e scaricare le celle, pesare e insaccare il grano, in modo meccanico.

 

Ulteriori Info

Codice: FG_01
Indirizzo: Via Manfredonia, 4, 71121 Foggia FG, Italia
Macro tema: patrimonio architettonico / Architectural Heritage, patrimonio industriale / Industrial Heritage
Identificazione: Singolo edificio
Nome originario dell’opera: Silo granaio
Nome attuale dell’opera: Silo granaio
Destinazione di uso originaria: INDUSTRIA (fabbriche, opifici, cave, stabilimenti di produzione e trasformazione)
Destinazione di uso attuale: INDUSTRIA (fabbriche, opifici, cave, stabilimenti di produzione e trasformazione)
Autore (progetto architettonico): Ufficio tecnico Società Italiana Mercantile e Armatoriale (S.I.M.A.)
Inizio progetto: 1938
Termine costruzione: 1939
Proprietà originaria: Pubblica
Proprietà attuale: Pubblica
Stato di conservazione: Mediocre
Grado di abbandono: Totale
Descrizione di eventuali attività presenti: L’edificio è occupato abusivamente da nuclei familiari e da persone senza fissa dimora, in prevalenza stranieri, quale ricovero di fortuna, in condizioni di estremo degrado. Negli anni, si sono ripetute azioni di sgombero e di prima bonifica, senza effetti risolutivi.
Autore della segnalazione:
Lorenzo Pietropaolo
Data della segnalazione: 09/03/2022
Autore della scheda di documentazione:
Lorenzo Pietropaolo
Data di compilazione: 23/04/2022
Data di aggiornamento: 23/04/2022
Ulteriori elementi di pregio: apparati architettonici o costruttivi, impianti e macchinari

Bibliografia

Articolo/contributo/volume/e-bookCognome autoreTitoloEditoreLuogoAnnoLink
Scheda di catalogo Silos granaio, in: Pagliuca A., Sàito M. (a cura di), 9x100 = '900. 9 itinerari x 100 architetture del Novecento. Basilicata e Puglia, catalogo della mostra, pp.52-53 Gangemi Roma2019
Tesi di laurea Capozzi M. Proposta di riuso del silos granario in via Manfredonia a Foggia Università La Sapienza Roma2009
Rilevanza complessiva
Nessuna/Locale/Nazionale/InternazionaleMotivazione
NazionaleL'edificio è testimonianza delle politiche di meccanizzazione e industrializzazione della produzione agricola italiana durante il Fascismo, che nel Tavoliere pugliese vede in parallelo la realizzazione di nuovi borghi di fondazione nelle campagne realizzata nell'ambito della cd. 'Bonifica integrale'